Il polo territoriale della Mostra d’Oltremare sarà considerato quale Museo “a cielo aperto” dell’Architettura Moderna. L’obiettivo principale è la valorizzazione dei suoi edifici più rappresentativi, attraverso un’azione critica, continua e concertata tra l’Ente Fieristico e il Liceo Artistico che opera al suo interno.
L’insieme dei monumenti del Parco, peraltro, rappresenta uno straordinario spaccato generazionale dell’architettura tra le due guerre. E, in tal senso, riflette puntualmente la disputa quasi “agonistica” tra gli esponenti dell’architettura di regime, strettamente legati ai principii di monumentalità e di romanità e sospinti dalla propaganda fascista, e i maestri napoletani del razionalismo internazionale, che coniugarono i principii progettuali dei maggiori esponenti europei con il mito della mediterraneità tanto caro a Le Corbusier.
In tal senso, la Mostra d’Oltremare rappresenta uno snodo storico-critico più interessante rispetto ad altri insediamenti espositivi e fieristici ascrivibili a quel periodo (per esempio l’EUR), dove gli edifici “fondativi” sono tutti uniformemente influenzati dallo stucchevole monumentalismo della cosiddetta Scuola Romana.