Ho sollecitato gli studenti ad individuare qualche “oggetto” architettonico e/o scultoreo e/o paesaggistico un po’ trascurato, nascosto o poco valorizzato, con una “scelta empatica”, valoriale e affettiva più che “culturale”. Le risposte non si sono fatte attendere; fra le tante mi è sembrata particolarmente azzeccata quella dell’edificio scolastico nel quale gli studenti stessi passeranno, o hanno già passato, molti anni della loro adolescenza. Curiosa la coincidenza della medesima scelta da parte di due allievi diversi delle due classi di età, estrazione e provenienza diversa. Una “riabilitazione affettiva” e una riconsiderazione dell’oggetto all’interno del nuovo contesto cittadino, può essere una delle tante ragioni della scelta.