La storia del Mausoleo e dei personaggi ad esso legati (Rosa Vercellana e Vittorio Emanuele II di Savoia), permette agli alunni di conoscere, collegandola alla storia nazionale, la storia del quartiere in cui vivono, Mirafiori Sud, di cui Rosa divenne contessa e poi moglie morganatica del 1 ° re d’Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia. Inoltre lo studio del degrado prima e poi della recente riqualificazione del monumento, consente agli alunni di approfondire le trasformazioni socioeconomiche, culturali e architettoniche vissute dal proprio quartiere, per un approccio interdisciplinare, concreto e legato al proprio vissuto delle varie discipline scolastiche spesso sentite astratte ed estranee. Il video, realizzato con il Laboratorio di Cinema e Animazione di ITER, è un misto di riprese dal vivo e di disegni animati con la tecnica Stop Motion, con cui si ricostruiscono gli eventi principali della loro storia: Rosa Vercellana, figlia di un militare, incontra Vittorio Emanuele II nel Parco del Castello di Racconigi, quando ha solo 14 anni e inizia una lunga relazione amorosa dapprima clandestina e parallela ad altre relazioni ma, col tempo l’unica duratura. La Bela Rosin, come la chiama il popolo che l’adora per le sue origini umili, dà a Vittorio due figli, Vittoria ed Emanuele Guerrieri e diventa Contessa di Mirafiori e di Fontanafredda, ma subisce il disprezzo della corte e l’opposizione ostinata di Cavour, per ragioni di stato, al suo matrimonio con il re, divenuto, nel frattempo vedovo della regina Maria Adelaide D’Asburgo Lorena. I due però vivono la loro relazione e Vittorio con Rosa, che gli parla in piemontese, lo definisce affettuosamente il suo” Bigio” e gli cucina come una qualunque moglie i piatti tipici della cucina piemontese, può liberarsi del ruolo di Altezza Reale ed essere un semplice uomo, coccolato dalla sua compagna. Quando il re si ammalò, credendolo in punto di morte, non poterono negargli come ultimo desiderio quello di poter finalmente sposare la sua Rosina. I due si sposarono in segreto con rito religioso, ma poiché Vittorio si riprese vennero celebrate anche le nozze ufficiali. Rosa, però, ebbe solo il titolo di moglie morganatica del re, non quello di regina, per evitare che i loro figli potessero succedere al trono accanto ai principi Savoia del primo matrimonio. Per lo stesso motivo impedirono a Rosa di essere accanto al marito, quando il re morì e venne sepolto nel Pantheon di Roma, divenuta nel frattempo la nuova capitale. Quando anche Rosa morì, i loro figli, Vittoria ed Emanuele, decisero di costruirle una tomba, copia in scala del Pantheon, per ricongiungere simbolicamente i propri genitori. Il Mausoleo ha subito alterne vicende e un lungo periodo di degrado, passando attraverso la profanazione delle tombe di Rosa e dei suoi discendenti, riti satanici, occupazione, lotte tra estremisti di destra e di sinistra, e vari atti di vandalismo e delinquenza. Di recente è stato restaurato e riaperto al pubblico: ospita mostre, convegni, spettacoli teatrali ecc. ecc. Ora è gestito dalle Biblioteche Civiche Torinesi ed è divenuto il simbolo del riscatto e della riqualificazione del quartiere Mirafiori.