SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO RITA LEVI MONTALCINI – La chiesa di “S. Maria D’Ajello

La Chiesa di Santa Maria d’Ajello di Afragola è tra gli edifici sacri più antichi in città. Le prime notizie relative alla struttura si hanno a partire dal 1130, data riportata da un documento diplomatico col quale si riconoscevano alla chiesa dei benefici. La tradizione popolare ritiene che la struttura sia stata fondata intorno al 1190, durante la reggenza di Costanza d’Altavilla, della dinastia normanna. Il terreno sul quale fu realizzata la chiesa apparteneva alla famiglia d’Ajello ed era in precedenza occupato da una cappella di ridotte dimensioni, intitolata al Presepio o a San Giuseppe. La cappella è stata inglobata nella costruzione, diventando una delle cappelle laterali. I lavori di ampliamento del monumento iniziarono nel 1583. In tale occasione furono realizzate le navate laterali. Alle origini la struttura si presentava a navata unica, con due cappelle laterali: cappella del Presepio e cappella del Fonte Battesimale. La copertura era a capriate lignee. Nel XVIII secolo prendono forma gli attuali apparati decorativi che hanno dato alla chiesa una veste barocca tardo-settecentesca.

Sono presenti tre confraternite, tra cui quella del Suffragio, detta del Purgatorio dove si è svolta la performance artistica.

Istituita il 15 settembre del 1706, quest’ultima fu attiva e fiorente e prosperò fino all’inizio del Novecento per poi eclissarsi definitivamente. Posto sul lato sinistro della parrocchia, l’edificio conserva ancora il suo imponente aspetto. L’interno presenta una navata rettangolare con pareti decorate da coppie di lesene che rinserrano nicchie e riquadri. La volta a botte policentrica si articola secondo il medesimo spartito delle pareti. L’arco trionfale su massicce colonne in muratura precede il presbiterio, spazio poligonale coperto con un sistema di volte e archi, poggiante ancora su colonne. La parete absidale mostra una grande tela raffigurante Maria e il Bambino implorati da anime purganti, opera eseguita all’inizio del settecento.

Gli alunni, guidati dai loro docenti, hanno deciso di adottare la chiesa di Santa Maria d’Ajello “abbracciando” il monumento in maniera simbolica.  L’abbraccio indica il legame affettivo con la chiesa, ed in senso generale, col proprio territorio. Un’azione di conoscenza, di promozione e di tutela del bene architettonico scelto attraverso il connubio delle diverse espressioni artistiche (musica, danza, pittura, architettura). Gli allievi si sono recati presso la chiesa per fare foto, documentare, studiare e conoscerne storia ed architettura. Hanno scelto dei particolari del luogo e hanno concentrato su di essi le proprie attenzioni, facendoli propri…”adottandoli”. A scuola hanno utilizzato l’aula di informatica per schematizzare/elaborare i particolari della chiesa scelti e fotografati. I disegni grafici sono stati riprodotti nel laboratorio di arte dove tutti gli alunni si sono impegnati prima a riprodurli al meglio con matita e foglio e, successivamente, con tempere e dita. Il fine laboratoriale è stato quello di agevolare gli alunni alla rappresentazione e riproduzione dei particolari osservati. I più abili nel disegno sono stati definiti “disegnatori del gruppo”.  Gli altri sono stati incaricati di fotografare e documentare le varie fasi laboratoriali e di raccolta del materiale. Il prodotto finale è stato una performance di “body painting”. Gli alunni, “i disegnatori del gruppo”, hanno riprodotto i particolari della chiesa sia sul corpo, che sulle t-shirt dei loro compagni, “i danzatori del gruppo”.  Questi, infine, si sono esibiti in una coreografia che, così come le musiche, è stata realizzata appositamente (cucito su misura) per quel monumento ed in quel monumento.  La performance e la struttura sono diventati una cosa sola.

2017-2018