I.C. MARINA DI GIOIOSA JONICA, MAMMOLA – Chiesa Parrocchiale di S. Nicola di Bari

Descrizione

Descrizione

Abbiamo scelto di “adottare” questa Chiesa, in quanto racchiude nella sua architettura, nelle sue decorazioni e nel suo patrimonio cultuale, le tracce della lunga e stratificata storia del centro di Mammola dalle origini ad oggi.

La data di fondazione della Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari in Mammola, conosciuta anche come Chiesa Matrice, è incerta, probabilmente risale all’età bizantina. La chiesa attuale non conserva niente della sua architettura e struttura originaria, il tempo, i terremoti, gli uomini hanno cambiato notevolmente la sua fisionomia primitiva.

È storicamente accertato che la Chiesa Matrice esisteva nei secoli XIII-XIV col titolo di “Pieve”. Attualmente nella Chiesa Matrice, oltre all’altare Maggiore, si possono ammirare le due Cappelle della Madonna del Rosario e del SS. Sacramento, gli altari di S. Francesco di Paola, ricostruito con spezzoni di marmo dell’antica cappella omonima incavata nella parete e distrutto dal terremoto del 1783, quello di S. Rita da Cascia costruito nell’anno 1965; del Sacro Cuore del 1964, dell’Immacolata del 1922, della Sacra Famiglia, del 1922, dell’Addolorata del 1922.

La Cappella di San Nicodemo, cara alla devozione dei mammolesi, custodisce dalla fine del XVII secolo il corpo del Patrono di Mammola San Nicodemo Abate Basiliano, monaco vissuto nel X secolo sulle alture della Limina, in territorio mammolese. Nell’anno 1889 è stato realizzato l’altare di Marmo dal Marmista Petrino da Messina, e, inseguito, nel 1891, il pavimento anch’esso in marmo. La Cappella è stata ornata a stucchi dall’artista polistenese Morani nel 1892-93, con Tabernacolo marmoreo sormontato da putti sostenenti una croce. Le reliquie del Santo furono trasferite dalla Chiesa del Monastero di S. Nicodemo “de Cerelanis”, alla Chiesa Matrice, dopo la soppressione dei Monasteri, o, più probabilmente, dopo il terremoto del 1783, che danneggiò gravemente la Chiesa Abaziale. Il Cranio del Santo è rimasto conservato dentro il Busto di bronzo dorato, dono del Cardinale Carafa del 1588, come risulta dagli atti del Vescovo Rossi, le rimanenti reliquie sono conservate in un’urna bronzea posta nella predella dell’altare. Nelle nicchie della medesima Cappella, si conservano, a sinistra la statua lignea ottocentesca del Santo in abito monacale benedettino; nella nicchia della parete di destra si conserva un gruppo di angeli anch’esso in legno raffigurate il trionfo dell’anima del Santo, opera ottocentesca di Scuola serrese. La Cappella fu ulteriormente abbellita, nel 1922, con una grande tela, posta sulla parete di fondo, raffigurante il San Nicodemo in abito di Abate, con croce pettorale latina, nell’atto di liberare un ossesso dallo spirito del male, opera neoclassica del pittore napoletano Gustavo Maria Girosi, allievo di Domenico Morelli.

Importante è anche la Cappella Sacrario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale (1915-1918) che fu costruita ex novo, nel 1924, con altare di marmo grigio su cui campeggia un angelo, che sparge i fiori sulle tombe di un cimitero di guerra, opera dello scultore Pellegrino di Reggio Calabria. La Chiesa Matrice ha pianta a croce latina deformata èdivisa in tre navate. Nel secondo ordine architettonico, negli spazi esistenti, fra i finestroni, sono poste delle tele, copie, dipinte dal sopracitato artista Girosi, che riproducono soggetti di autori celebri: “Gesù e i bambini” del Vogel, “Gesù tentato nel deserto” e “Gesù confortato dell’Angelo” del Morelli; “La Fuga in Egitto”,“Gesù cammina sulle acque”, “La Samaritana del pozzo di Sicar” del medesimo Morelli, “Le Marie del Calvario”, “La donna adultera”; “La consegna delle chiavi di San Pietro”.Posta nella parete di sinistra è invece un’opera originale del pittore contemporaneo mammolese,Nick Spatari, che ha restaurato anche tutte le altre. Sotto i finestroni lo stesso Spatari ha affrescato alcuni simboli biblici, che inseriti nelle cornici delle pareti danno slancio alla chiesa. Nell’abside dell’altare maggiore, tre pannelli-affresco di Nick Spatari rappresentano la Chiesa, simboleggiata da una roccia illuminata dal sole e solcata da sette ruscelli, simbolo dei Sacramenti,fiancheggiata dalla figura di S. Nicola di Bari, titolare della Parrocchia e di S. Nicodemo Abate, Patrono della città.

Al centro del soffitto a cassettoni dorati, racchiusa da una magnifica cornice in oro zecchino, vi è una grande tela dello stesso Girosi, rappresentante “L’Ascensione di Gesù al Cielo”, in un vasto rettangolo dello stesso soffitto sull’entrata della Chiesa, una copia della “Cena” di Tiepolo, e sull’altare, sempre nello stesso soffitto, “La disputa i Gesù fra i Dottori”. Tutto intorno ai margini del soffitto sono dipinti su tela dodici medaglioni degli Apostoli, armonizzati al contesto artistico.

Negli anni ’70 del secolo scorso sono state create due nicchie nella facciata principale dove sono poste le statue di S. Nicola di Bari e del Patrono S. Nicodemo.

Contatti

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  • Indirizzo
    Via Fratelli Rosselli, 22
  • Categoria
    Scuole Medie
  • Regione
    Calabria

Dettagli

Dettagli
  • Comune
    MARINA DI GIOIOSA IONICA (RC)
  • Docente referente
    Prof. Michele Furaro
  • Monumento Adottato
    La Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari

Regione

I.C. MARINA DI GIOIOSA JONICA, MAMMOLA – Chiesa Parrocchiale di S. Nicola di Bari
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I.C. MARINA DI GIOIOSA JONICA, MAMMOLA – Chiesa Parrocchiale di S. Nicola di Bari
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