2019-2020 I.C. MANGONE-GRIMALDI – Ponte di Annibale sul fiume Savuto

Descrizione

Descrizione

La valle del Savuto conserva un fascino misterioso che deriva dal fatto di essere sempre stata una terra di passaggio, di popoli, eserciti e mercanti. Chiamato dai latini Sabutus e dai greci Ocinaros esso conserva un’antica e millenaria sua cultura infatti i romani per attraversarlo costruirono a servizio della via Popilia un ponte noto oggi con il nome di Annibale, ma nulla ha a che fare con tale denominazione. Il Savuto è stato nei secoli fonte di sussistenza, via di comunicazione, rifugio, ma anche pericolo. Con le sue piene improvvise e devastanti è considerato uno dei fiumi più impetuosi della Calabria e sono numerose le persone anche illustri, che nel corso dei secoli hanno perso la vita nelle sue acque turbolente. Nel 1242 annega nel fiume Enrico lo Sciancato, figlio ribelle e malato di Federico II di Svevia. Solo pochi anni dopo, la tragedia, tocca ad un’altra nobile dinastia.. .il re di Francia Filippo III, si appresta a guadare il fiume con la moglie, la Regina Isabella d’Aragona, incinta di sei mesi del quinto figlio, sospinge il cavallo sui sassi scivolosi, viene sbalzata da sella e cade rovinosamente nelle acque gelide. Salvata dall’annegamento perde il bambino e la vita dopo alcuni giorni a Cosenza. La sua tragica fine viene ricordata nelle Laudi di Gabriele d’Annunzio. Nel 1535 Carlo V, di ritorno vittorioso della battaglia d’Africa, fece sosta nell’abitato di Carpanzano, decidendo di lasciare in dono al paese il suo prezioso mantello, simbolo regale. Il ponte faceva parte infatti dell’ antica via romana, la via Capua – Regium nota anche come via Popilia o via Annia, che venne costruita a partire da Capua; fu costruito con blocchi di tufo provenienti da cave situate nella zona, anch’essa fondamentale per la cultura del territorio, famosa per l’arte dei portali in tufo a cura degli scalpellini della zona. Ancora oggi si vedono i profondi tagli sulla parete, operati dagli schiavi al servizio dell’ esercito romano. I romani in virtù dell’ importanza del ponte, lo costruirono in modo da sfidare il tempo e le intemperie, comprese le piene del Savuto (“Il Savuto è gonfio di verno e porta alberi all’impiedi ” scriveva il Padula) Il piano di calpestio si eleva per Il mt sul fiume Savuto ed è composto da due archi a tutto sesto che si uniscono a formare la volta ed è percorribile per tutta la sua lunghezza di 48 mt. L’adozione è volta a sensibilizzare e rendere consapevoli gli alunni, le famiglie, le amministrazioni locali e la popolazione residente del proprio passato e di promuovere attraverso questi lo sviluppo culturale e turistico del territorio; si potrebbe ad esempio pensare alla valorizzazione del sito attraverso la realizzazione di un percorso storico-artistico e del gusto, che porterebbe ad una maggiore salvaguardia del territorio, favorendo interventi volti alla sua sostenibilità.

Contatti

Contatti
  • Indirizzo
    via nazionale snc
  • Categoria
    Scuole Medie
  • Regione
    Calabria

Dettagli

Dettagli
  • Comune
    MANGONE (CS)
  • Monumento Adottato
    Ponte di Annibale sul fiume Savuto

Regione

2019-2020 I.C. MANGONE-GRIMALDI – Ponte di Annibale sul fiume Savuto
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