ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO SAN MARCELLO PISTOIESE – L’Antica Casa delle feritoie a Migliorini

Descrizione

Descrizione

Situata nell’antico borgo di Migliorini, nel comune di San Marcello Piteglio (PT), questa struttura offre un importante punto di riferimento per chi si propone di riscoprire la storia dell’Appennino pistoiese e la sua importanza nel passato. Costruita in epoca rinascimentale, al
confine tra il Granducato di Toscana e la Repubblica di Lucca fu adibita fin da subito come luogo di accoglienza e di ristoro per coloro che volevano attraversare la dogana, che possiamo identificare con l’attuale ponte di Castruccio.
Ciò che un tempo era la locanda a pagamento fu, in epoca successiva, identificata con l’appellativo di Villa. Questa denominazione derivava dal fatto che l’edificio, al contrario del borgo circostante, spiccava per la sua architettura in stile rinascimentale povero, ma anche per attribuirle un maggior prestigio.
Nei primi dell’Ottocento, precisamente nel 1806, vi fu un passaggio di proprietà, che fece della famiglia Cini la nuova proprietaria della villa, per mezzo di Maria Rosa Cartoli. Quest’ultima fece attuare un primo restauro della struttura non rispettando l’originario stile rinascimentale.
Successivamente la struttura divenne una metà estiva per la comunità inglese che al tempo risiedeva a Firenze. Costoro scelsero questo luogo non solo per trascorrere l’estate in una località più fresca, ma anche per seguire gli ideali romantici della ricerca del bello e di quelle sensazioni che solo la natura è capace di suscitare nell’animo umano. La struttura e il gruppo di case adiacenti sono, con la
loro semplicità, parte integrante del bosco di castagni circostante, rendendo il borgo un perfetto esempio di coesistenza tra l’uomo e la natura.
Molti degli intellettuali che visitarono Migliorini presso Piteglio, si interessarono al luogo e alla cultura locale tanto da lasciarne traccia in vari scritti; tra i più importanti riconosciamo l’autrice inglese Lucy Barnes Baxter, nota con lo pseudonimo di Leader Scott. La sua opera intitolata “A nook in the Appennines” è un diario di viaggio attraverso il quale racconta il suo soggiorno in montagna, accompagnato da una descrizione della casa e del contesto paesaggistico e culturale circostante.
Stando alla descrizione dell’autrice Leader Scott, dopo aver percorso la strada ciottolata si può accedere alla casa attraversando il giardino triangolare di fronte ad essa, reso verdeggiante da castagni e rustiche siepi di rose.
Non appena varcato il grande portone verde posto all’ingresso della casa, ci troviamo al piano terra, un tempo con la funzione di stalla e cantina, diviso in tre stanze prive di arredamento se non fosse per un vecchio orologio e un’antica sedia a ruote.
Una scala di pietra con soffitto a volte ci conduce al primo piano in una grande sala illuminata da tre finestre e con un soffitto a grosse travi precedentemente adibita a cucina dell’antica locanda. L’arredamento è composto da un grande caminetto d’angolo in pietra, da vecchi armadi di legno incastonati nel muro e da un grosso tavolo tondo in noce con sedie annesse. Nelle stanze adiacenti sono presenti mobili di antica fattura, caratterizzati da una solidità di stampo medievale: letti, cassettoni, poltrone e tavoli. Pure le porte in noce scuro e le rispettive chiavi in ferro battuto ricordano le peculiarità medievali. Inoltre in quasi tutte le stanze sono presenti quadri, un tempo appartenuti alla famiglia Migliorini. Salendo al secondo piano troviamo un grande salone e diverse camere da letto, disposte secondo un ordine “razionale”, in stile ottocentesco.
L’elemento che, insieme al cortile interno rispecchia di più lo stile rinascimentale, è l’antica loggia armata alla quale è possibile accedere sia dall’esterno che dall’attuale cucina.
La loggia, adornata con colonne in origine con funzione strutturale assieme ai travetti in noce, presenta una serie di feritoie che rivelano la sua originaria funzione di difesa della locanda. Secondo la descrizione della scrittrice il cortile quadrato con tanto di Fontana era inoltre reso verdeggiante da una vite americana che si arrampicava lungo muri.
Questa descrizione non riflette però completamente l’odierno aspetto della struttura. Nel 1904 in seguito al matrimonio tra il nipote del proprietario della villa, Neri Farina Cini e la fiorentina Flavia Cantagalli, colta e sensibile al gusto artistico, si decise, di rendere all’edificio il precedente assetto rinascimentale con un restauro eseguito tra il 1911 e il 1912 e curato dal famoso intellettuale architetto inglese Herbert Percy Horne, studioso ed appassionato del rinascimento fiorentino.
Egli attuò un restauro filologico ripristinando lo stile originario rinascimentale ed eliminando i rimaneggiamenti attuati nelle epoche successive.
L’edificio attualmente è adibito ad uso turistico e gestito dall’attuale proprietario Andrea Dazzi.
Questa esperienza ha rappresentato simbolicamente il legame ancora possibile, fra passato e futuro, antico e moderno, arte e tecnologia.
L’aspetto interessante di questo percorso è stato quello di riuscire a costruire ambienti di apprendimento capaci di sollecitare negli studenti partecipazione, curiosità, motivazione e impegno.

Contatti

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  • Indirizzo
    Viale Villa Vittoria, 240/e
  • Categoria
    Scuole Superiori
  • Regione
    Toscana

Dettagli

Dettagli
  • Comune
    SAN MARCELLO PITEGLIO (PT)
  • Docente referente
    Prof.ssa Daniela Tinelli
  • Monumento Adottato
    L’Antica Casa delle feritoie a Migliorini

Regione

ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO SAN MARCELLO PISTOIESE – L’Antica Casa delle feritoie a Migliorini
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